Una nuova supernova è stata individuata dal team di “cacciatori” del Montarrenti Observatory Supernovae Search (MOSS), parte dell’Italian Supernovae Search Project e composto da Simone Leonini, Giacomo Guerrini, Paolo Rosi e Luz Marina Tinjaca Ramirez.
La scoperta è avvenuta lo scorso 4 aprile, nonostante l’incertezza delle condizioni atmosferiche che avevano caratterizzato la nottata e costretto per ben due volte ad abortire la survey automatica del telescopio Ritchey-Chretien (D=0.53m - f/8.7), successivamente riavviata e ripristinata grazie alla tenacia degli operatori.
Il sistema, sviluppato dai ricercatori senesi, consente di gestire per tutta la nottata ed in totale autonomia le attività di ripresa di un elenco di target precedentemente selezionati e visibili entro i limiti della finestra osservativa.
Il candidato di Mag. 18.01CR +/-0.20 (catalogo USNO A2) è stato identificato nella debole (Mag. 14.51) e piccola (0.7x0.5 arcmin.) galassia a spirale denominata MCG-01-36-005 (PGC050171), posta nella costellazione zodiacale della Vergine a 372 milioni di a.l. di distanza.
A causa del perdurare del maltempo, non è stato possibile effettuare dal nostro paese la necessaria immagine di conferma dell’ospite galattico. Per questo motivo, abbiamo tentato l’utilizzo di un telescopio remoto del networkiTelescope.net ma non è stato immediatamente possibile a causa della lunga lista di attesa necessaria per accedere agli strumenti. E’ stato quindi richiesto aiuto all’amico Joseph Brimacombe (Cairns, Australia) che, attraverso il proprio strumento robotico da 0.51m collocato negli Stati Uniti, è riuscito a confermare la presenza della variabile, quasi contemporaneamente all’arrivo del nostro turno di accesso al telescopio T21 posto in New Mexico, USA.
La conferma della presenza della “possible supernova”, ci ha consentito di inserire la segnalazione nelle Transient Objects Confirmation Page (TOCP) del Central Bureau for Astronomical Telegrams, designandola PSN J14041963-0703069 in attesa della caratterizzazione spettroscopica.
La classificazione dell’evento esplosivo è arrivata 9 giorni dopo la sua scoperta, grazie alla collaborazione offerta dagli astronomi Nidia Morrel ed Eric Hsiao (Carnegie Observatories, La Serena, Chile) e attraverso i ricercatori dell’Australian National University coordinati da M. Childress, che operano con il telescopio di 2.3m del Siding Spring Observatory ( New South Wales, Australia).
La supernova è stata catalogata di tipo II (core collapse), individuata 5-6 settimane dopo il suo massimo di luminosità (ATel. 4975). Con la CBET 3482, l’International Astronomical Union ne accreditava ufficialmente la scoperta designandola SN 2013bj.
Decisiva, l’impronta femminile per questa “detection”: Luz Marina Tinjaca Ramirez, controllore MOSS e quarta donna italiana protagonista della scoperta di una supernova e Nidia Morrel, l’astrofisica promotrice della classificazione del nostro transiente.
Simone Leonini